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Ravioli al vapore con granchio e pesca

I sapori di questa ricetta ci trasportano direttamente in Cina, dove è ancora viva una delle cucine più antiche del mondo. L’uso di pasta (lunga o ripiena) e riso la rende in fondo più simile alla nostra di quanto potremmo pensare. I ravioli cinesi al vapore si chiamano jiaozi, e sono dei sottili involucri di pasta riempiti solitamente con carne (soprattutto maiale), verdure oppure pesce. Quest’oggi ve li propongo con polpa di granchio e pesca. In perfetto accordo con i pilastri della filosofia cinese: lo yin femminile e rinfrescante della frutta con lo yang maschile, caldo e corposo del granchio. La pesca inoltre gli conferisce un tocco estivo, adatto a questo periodo dell’anno.

La cottura al vapore ci permette di mantenere intatti gran parte dei principi nutritivi, senza disperdere micronutrienti. Accoppiata agli ingredienti leggeri, dà vita ad un piatto ideale anche per chi è a dieta ma non vuole rinunciare al gusto. L’apporto energetico di una porzione è di circa 350 kcal, i valori nutrizionali sono 63 g di carboidrati, 17 g di proteine, 5 g di grassi.  [visualizer id=”1327″]

Ingredienti

  • 120 g di polpa di granchio al naturale sgocciolata
  • mezza pesca bianca
  • una patata piccola (circa 150 g)
  • lemongrass q.b.
  • zenzero q.b.
  • olio di sesamo q.b.
  • salsa di soia q.b.
  • 130 g di farina
  • acqua calda q.b. (circa 50 ml)

Preparazione

  1. Cominciate dall’impasto per i ravioli. Portate a bollore l’acqua. Quando l’acqua comincia a sobbollire versatela sulla farina e mescolate energicamente fino ad ottenere un impasto omogeneo e sodo. Coprite con pellicola e lasciate riposare per un’ora.
  2. Preparate il ripieno. Sgocciolate la polpa di granchio, aggiungete la pesca fatta a pezzettini fini, del pepe nero, 1 o 2 cucchiaini di lemongrass, 1 o 2 di zenzero, un cucchiaio di olio di sesamo e un paio di salsa di soia. Assaggiate per regolare il sapore a seconda del vostro gusto. Non esagerate con la soia, perché servirà anche come accompagnamento dopo cotti.
  3. Formate un cordoncino con l’impasto e ricavatene delle palline. Stendete ogni pallina, formando dei dischi. Disponete una noce di impasto su ogni disco, dopodiché chiudete i ravioli pizzicandoli prima da una parte, poi dall’altra (vedi approfondimento).
  4. Preparate il cestino per la cottura al vapore e cuocete 5-6 ravioli alla volta (in modo che non si tocchino tra loro) per circa 10 minuti. 
  5. Potete servirli direttamente dentro al cestino della cottura insieme ad una ciotolina con la salsa di soia per intingerli. Io ho aggiunto della salicornia nel cestino per accompagnarli, ma in questo caso siate però parsimoniosi con la soia.

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Approfondimento

Piegare i jiaozi è una vera e propria arte. Esistono infatti diverse modalità di chiusura di questi ravioli. Quella che vedete in foto è la stessa che si utilizza per i culurgiones sardi. Ma, come si dice, un’immagine vale mille parole. E infatti è più facile farvi vedere come realizzare le diverse chiusure, piuttosto che dover scrivere righe e righe di lunghe istruzioni incomprensibili. Per questo vi lascio il link ad un video di YouTube che mostra i 7 modi principali di piegare i ravioli cinesi.

Vi consiglio di scegliere il vostro metodo preferito, guardarlo più volte con attenzione e fare tanta pratica finché non diventeranno dei movimenti automatici. Fatemi sapere nei commenti com’è andata la replica di questi ravioli al vapore con granchio e pesca. Alla prossima e buon appetito per dopo!

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