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Ndunderi di Minori

Uno dei tanti gioielli culinari che ci riserva la Costiera Amalfitana, oltre agli Spaghetti alla Nerano, sono gli Ndunderi. Se quest’estate passate per Minori e dintorni, non dimenticatevi di provarli. Sembrano gnocchi, ma non lo sono. Conditi con sugo, ragù o come preferite, sono certo che non vi deluderanno. Se volete saperne di più su questa antica pasta, leggete i dettagli tra le curiosità in fondo alla pagina.

Il piatto fornisce circa 525 kcal, 47 g di carboidrati, 25 g di grassi e 24 g di proteine. È quindi una buona fonte proteica, e chi ha paura dei grassi può risparmiare qualcosa cambiando il condimento. Ma che diamine, dato che non si mangiano tutti i giorni, concedeteveli come si deve… Non sono eccessivamente pesanti!  [visualizer id=”1425″]

Ingredienti per 2 persone:

  • 100 g di farina (o secondo necessità)
  • 125 g di ricotta
  • 1 tuorlo d’uovo
  • 20 g di formaggio grattugiato (parmigiano o pecorino a seconda dei gusti)
  • 40 g di provola
  • 200 g di passata di pomodoro
  • basilico q.b.
  • olio evo q.b.
  • sale q.b.

Preprazione

  1. Lavorate farina, ricotta, uovo e metà del formaggio, amalgamandoli tra loro. Lasciate riposare l’impasto in un luogo fresco per un’ora.
  2. Preparate un sugo di pomodoro. Soffriggete un trito di cipolla, aggiungete la passata di pomodoro e fate sobbollire a fuoco lento per tre quarti d’ora.
  3. Formate con l’impasto un cordone dallo spessore di due dita circa. Tagliatelo a tocchetti e passate gli ndunderi su una grattugia per dargli la zigrinatura caratteristica.
  4. Portate a bollore una pentola d’acqua. Versate gli ndunderi nell’acqua bollente, fateli cuocere una decina di minuti (assaggiate per verificare la cottura).
  5. Scolateli, conditeli col sugo, metteteli in un tegame di terracotta aggiungendo il restante formaggio e la provola, e passateli 5 minuti in forno (funzione grill accesa) finché si fonderanno i formaggi.

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Curiosità

Gli Ndunderi di Minori sono una delle paste più antiche al mondo. Una variante di quella che per gli antichi romani era la “farina caseata”, ovvero un impasto di farro e latte cagliato. Furono i pastai di Minori ad adattare la ricetta, gli stessi pastai che poi migrarono verso Gragnano, dove avviarono la moderna lavorazione della pasta. Per questo motivo gli ndunderi sono stati riconosciuti come una delle prime paste alimentari dall’UNESCO. Secondo alcune fonti storiche sembra che venissero conditi con il cosiddetto “moretum”, ossia una salsa a base di erbe aromatiche presenti in Costiera, formaggio pecorino primo sale e olio. Oggi al moretum si preferisce il ragù (o quello che più vi aggrada). La farina di farro e il latte cagliato vengono sostituiti dalla farina di grano e dalla ricotta. Ma il sapore degli ndunderi resta fantastico e caratteristico. Non vi resta che provarli per viaggiare nel tempo oltre che essere trasportati nella meravigliosa Costiera Amalfitana.

Se li provate, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti qui sotto. A me non resta che darvi appuntamento alla prossima ricetta e augurarvi come sempre buon appetito per dopo! ?

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