Mi è sempre frullata per la testa l’idea di raccontare i miei esperimenti culinari, e frullare in cucina, si sa, è sempre una buona idea… Così è venuto alla luce “Cucina con Giò” !

Giò sono io: Giovanni. Di Bergamo per gli amici di Napoli, di Napoli per gli amici di Bergamo. Molisano, in realtà. Perditempo full-time e food blogger a tempo perso, ma soprattutto esploratore. Esploratore di sogni, di storie, di gioie e di dolori. Di ricordi del passato e di speranze per il futuro. Esploratore di gente, di volti, di sguardi, di emozioni. Esploratore di luoghi, di laghi, di monti e di scogliere. Di piccoli vicoli nascosti ed immense distese di campi. Di caos cittadino e quieti paesaggi mozzafiato. Esploratore del mondo e della vita. Esploratore di sapori.

Perché i sapori colorano la vita di musica, e ci fanno viaggiare. Dalla dolcezza burrosa di un croissant in un bistrot di Montmartre, sulle note de ‘La vie en rose’, alla tristezza del fado portoghese, mentre si addenta un pastéis dé bacalhau tra i bastioni del Castelo de São Jorge. Dal sapore morbido e sensuale di un asado, mangiato ammirando una coppia di tangueri, alle conviviali danze di Okinawa, al suono dei sanshin e con la pancia piena di soba. O ancora, ci portano a passi di sirtaki e flamenco da una moussaka a un gazpacho. Dallo struggente rhythm&blues di un jambalaya cajun in Louisiana, all’elettrizzante rock&roll di un fish&chips a Camden Market.

I sapori parlano direttamente al cuore, perché parlano il linguaggio dei ricordi, delle abitudini e delle tradizioni che hanno scandito la nostra esistenza. E hanno il potere di farci tornare indietro nel tempo. A quell’uovo sbattuto appena raccolto dalle galline, che da bambino mia nonna Marietta mi faceva trovare a colazione… Alle innumerevoli fette di pane e pomodoro che mamma Licia mi preparava tra un cartone animato e l’altro. O al pane greco della vecchina del panificio in Città Alta, appena sfornato, che riscaldava le fredde mattine al liceo. E, ahimè, persino a quella volta in cui a Stoccolma mi fecero assaggiare il tutt’altro che prelibato Surströmming.

D’altronde, se ci pensi, ti accorgerai che la storia di ognuno di noi si intreccia con profumi e sapori di ogni tipo. O forse no. Forse, sono strano io. Forse è tutta colpa di quella prima Pasqua, quando ebbi la brillante idea di nascere con due mesi d’anticipo, impaziente di partecipare al banchetto. Ma dovetti accontentarmi di un insapore sondino naso-gastrico. Ben presto, però, feci capire agli increduli dottori che ero pronto a mangiare da solo anch’io. E da allora il massetere è sempre stato il mio muscolo più in forma.

Da allora si sono inseguiti, un boccone dopo l’altro, innumerevoli piatti e storie. E da oggi, se vorrai, su Cucina con Giò potrai navigare anche tu tra i miei piatti e le mie storie… Scambiare consigli, ricette, curiosità e indicazioni nutrizionali. Essere all’altezza di ognuno di voi sarà complicato, lo so. E sono certo che a volte mi capiterà di sembrare scontato o discontinuo. Ma sarò comunque vero. Perché questo blog è la mia occasione di creare un legame con chiunque avrà voglia di seguirmi. Per difficile che potrà essere. E allora fuoco ai fornelli, per viaggiare insieme, conoscerci, assaporare briciole di vita vissuta, e, attraverso la cucina, esprimere chi siamo.

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